A voce piena

Il nuovo corso settimanale di Public Speaking per adulti in collaborazione con Peer Advisor

OBBIETTIVI DEL CORSO

6 incontri per:
– Acquisire tecniche da usare in riunioni, incontri pubblici e professionali
– Diventare consapevoli di cosa guida il proprio modo di comunicare
– Sperimentare voce, corpo, parola ed emozioni
– Confrontarsi in un contesto protetto e privo di giudizio

METODO DI LAVORO

Il corso adotta un approccio esperienziale e pratico, basato su tecniche teatrali ed esercizi mirati per sviluppare consapevolezza e competenza nell’uso di:
– Corpo e presenza scenica
– Voce e respirazione consapevole
– Parola e stile comunicativo personale
– Gestione delle emozioni e dell’ansia da prestazione
Ogni incontro alterna attività pratiche a brevi momenti di approfondimento teorico, utili per comprendere i principi della comunicazione efficace.
Il percorso è condotto da un’attrice e formatrice teatrale e da una psicologa, che guida il lavoro sulle emozioni e cura il momento del feedback strutturato.
Il gruppo ristretto consente un’attenzione personalizzata e uno spazio sicuro di sperimentazione.
L’obiettivo è quello di allenare concretamente le proprie competenze comunicative, nella consapevolezza che parlare in pubblico è un’abilità che si costruisce con la pratica.

A CHI SI RIVOLGE

Il percorso è pensato in generale per chi desidera migliorare la propria capacità di comunicare in pubblico.
È adatto a chi lavora a contatto con le persone, tiene presentazioni, conduce riunioni o ha semplicemente voglia di parlare con più sicurezza, chiarezza ed efficacia.

Moduli

1° CHI SONO E COME PARLO
Un’introduzione al proprio stile comunicativo. Si esplora la “postura esistenziale”: il modo in cui ciascuno si pone nel mondo e costruisce i suoi schemi mentali influenza a livello conscio ed inconscio anche il suo modo di comunicare con gli altri.
2° LA VOCE
Strumenti ed esercizi per conoscere, allenare e usare consapevolmente la voce. Si lavora su respiro, volume, tono e presenza vocale.
3° LA PAROLA
Tecniche per rendere efficace la comunicazione verbale: ritmo, pause, accento emotivo, costruzione del discorso e archi di senso.
4° IL CORPO
Il corpo come veicolo di comunicazione: postura, gestualità, sguardo e uso dello spazio. Si lavora su prossemica e presenza scenica.
5° L’EMOTIVITÀ
L’emotività come risorsa nella comunicazione. Gestione dell’ansia da prestazione, consapevolezza emotiva, autenticità e relazione con il pubblico.
6° TROVA IL TUO STILE
Un modulo conclusivo dedicato all’integrazione degli strumenti acquisiti, per consolidare un modo personale, autentico ed efficace di parlare in pubblico.

Info Logistiche

A chi è rivolto: max 10 allievi adulti e 19+ anni.
Dove: Teatro Comunale di Pescantina, in piazza degli Alpini.
Quando: 6 incontri di 2h ciascuno il mercoledì.
Orari: da stabilire in base alle richieste, tra le 13.00-16.15.
Accesso: in ordine di arrivo delle domande.
Insegnanti: Giada Fasoli, attrice, formatrice e operatrice culturale; Laura Zanolini, psicologa, psicoterapeuta e formatrice.

In collaborazione con: Il Corso è realizzato in collaborazione con Peer Advisor.

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In collabozione con il Comune di Pescantina

I Corsi rientrano nel “Progetto Sperimentale di Promozione Culturale e Inclusione Sociale” patrocinato dal Comune di Pescantina

Perché fare Teatro

Ecco alcuni punti essenziali

1

Flessibilità e capacità di stare in un gruppo

Abbiamo visto come il teatro permetta di confrontarsi con i problemi che sono alla base delle azioni sceniche. In un certo senso si tratta di una sofisticata forma di problem solving che permette di sviluppare l’ingegno e la capacità di rendersi flessibili a cambiare prospettiva.
Incarnare un personaggio significa infatti assumerne il punto di vista, cambiare lo sguardo con cui vediamo il mondo. E imparare a mettersi nei panni degli altri è proprio quello che aiuta davvero a entrar a far parte di un gruppo, senza sentirsi esclusi e senza invadere gli altri.
Possiamo dire che nel teatro i problemi creano possibilità per unirsi attorno ad un obbiettivo comune: la scena. Non c’è tempo per disperdere le energie in altro, solo per far nascere e crescere le proprie creazioni.

2

Movimento e Apprendimento

Nei nostri corsi, che siano per adulti o per bambini, promuoviamo sempre l’apprendimento attraverso il movimento.
Liyu Jin e Nicolò Todeschini sono infatti insegnanti autorizzati all’insegnamento del Metodo Feldenkrais®, basato sulle lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento®.
Mente e corpo sono realmente un tutt’uno e se osserviamo un bambino sin dalle sue prime fasi di sviluppo, possiamo osservare come scopra se stesso e il mondo di pari passo col suo sviluppo motorio, mosso da curiosità più che da ambizione.
Ogni cambiamento nel modo di muoversi crea cambiamenti anche nel modo di pensare, di vivere le emozioni e di percepire attraverso i sensi.
Cerchiamo di stimolare gli allievi a nutrire e a farsi guidare dalla propria curiosità verso nuove scoperte.

3

Un uso raffinato di voce e corpo

Per riuscire ad essere forte in scena un allievo ha bisogno di diventare consapevole di sé stesso in modo da poter utilizzare tutto il proprio corpo quando recita. Ogni movimento e ogni suono deve essere frutto di una scelta, non l’unico modo per farlo. Altrimenti agli occhi del pubblico rischia di
scomparire.
Sappiamo tutti che uno spettacolo teatrale può avvalersi di musiche, scenografie, costumi, opere letterarie… Ma allo stesso tempo perché ci sia del teatro è sufficiente che siano presenti un attore e uno spettatore. Un attore in scena non necessita di nient’altro che di se stesso e ogni ulteriore elemento può esserci oppure no a seconda dei livelli di complessità che si vogliono aggiungere, ma l’attore deve comunque essere in grado di bastare a se stesso.
A differenza di un musicista, di un pittore o di uno scultore però non dispone di strumenti musicali, tavolozze, pennelli o scalpelli. Il corpo dell’attore deve quindi diventare esso stesso lo strumento che nel corso del suo lungo tirocinio ha bisogno di perfezionare e allo stesso tempo imparare ad usare al meglio.
Sviluppando la presenza scenica si muove nello spazio lasciando chiari segni di linguaggio non verbale e imparando ad usare la propria voce estende il proprio range vocale oltre i limiti dell’utilizzo quotidiano e aggiunge efficacia espressivocomunicativa.

4

Accettazione dell’errore e crescita

Prima dei risultati ci interessa il percorso. Gli obiettivi si raggiungono più facilmente godendosi il processo di apprendimento, stimolando e seguendo la curiosità. E -può sembrare strano- più si impara a sbagliare, meglio si impara.
Si cade e ci si rialza.
In molti preferiscono non provare neanche piuttosto che correre il rischio di fallire.
Per questo riteniamo che permettersi la possibilità di sbagliare sia un’abilità molto preziosa.
E ora veniamo al teatro.
Ogni scena e ogni opera teatrale o cinematografica prevedono che alla base ci sia un problema (o conflitto) che i personaggi cercano di affrontare e forse risolvere. 
Possiamo dire che il teatro anziché cercare di annullare questo problema cerca invece di approfittarne in tutti i modo per creare situazioni interessanti che mettano in relazione dei personaggi in cui possiamo riconoscerci.
Possono essere piccoli o grandi problemi quelli che si affrontano, si può parlare di piccoli incidenti domestici o di grandi guerre o grandi amori, ma per certo non può esistere uno spettacolo o un film di pura tranquillità.
In questo senso il teatro rappresenta la vita.
Ai nostri allievi insegniamo a vivere i problemi e le difficoltà (soprattutto quelli che sentono più vicini alla propria quotidianità) come strumento per sviluppare la creatività e trasformare i gli ostacoli in opportunità.

5

Cultura e Sostegno all’Istruzione

Il teatro è composto sostanzialmente da due anime: quella più artigianale dello sporcarsi le mani, provando e riprovando per cercare il risultato più efficace da presentare al pubblico e quella intellettuale legata alla componente letteraria dei testi teatrali, agli studi dei grandi maestri e del quadro storico in cui si inserisce ogni opera o ricerca. Per affrontare una drammaturgia classica o una fiaba è comunque necessario fornirsi di strumenti critici adeguati e possedere la capacità di comprendere quello che si legge, da un punto di vista grammaticale, logico e funzionale. Altrimenti la loro complessità non può essere penetrata.
Un filosofo una volta disse questa “banalità”: per spiegare bene qualcosa bisogna averlo compreso altrettanto bene. Allo stesso modo non si può recitare una battuta senza essersi prima interrogati su cosa significhi, chi sia a dirla e a chi, in che situazione, mosso da quali esigenze, per ottenere cosa e creandosi quali aspettative…
Via via che gli allievi padroneggiano sempre meglio la lettura affrontiamo quindi un’analisi dei testi che selezioniamo, proprio come si fa a scuola, e guidiamo gli allievi a creare connessioni con tutte le materie e le esperienze attinenti, in modo da individuare perché potrebbe essere importante dire oggi quelle parole o rappresentare quella scena.

6

Libertà

Essere liberi significa avere la possibilità di scegliere.
Questo è ciò che cerchiamo di fornire agli allievi: la possibilità di crearsi le scelte.
E perché una scelta sia veramente una scelta è necessario che sia selezionata in accordo con le proprie sensazioni, non solo per necessità di adeguamento alla società.
Questo ci porta alla necessità di coltivare la proprie sensazioni, in modo da riconoscere cosa realmente ci piace e cosa no, ciò che realmente siamo rispetto a ciò che vorremmo essere (magari perché indotti da altri a desiderarlo).
Conduciamo gli allievi ad aumentare il proprio grado di libertà attraverso la riscoperta di sé. Inoltre più diminuiscono le interferenze che limitano il coraggio e la forza di essere se stessi, più cresce la capacità di inserirsi in un gruppo con disponibilità, senza sacrificare la propria individualità ma anzi arricchendolo con il proprio contributo speciale.
È un progetto ambizioso, ma siamo certi che valga la pena percorrerlo.

7

Condivisione e Amicizia

Il teatro, rispetto ad altre forme d’arte, prevede sempre la compresenza di artista/i e pubblico, creando uno scambio diretto tra ciò che avviene in scena e ciò che avviene in sala.

Allo stesso modo due attori che condividono la stessa scena possono giungere ad un grado di condivisione dell’esperienza molto profondo capace di rende possibile un’autentica intimità, una conoscenza reciproca davvero sincera.

Foto del Corso

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